Avere un collo armonioso e mobile come quello di un cigno… o quasi!
Le cervicalgie, sintomatologie dolorose legate al rachide cervicale, interessano sempre di più la popolazione in senso lato e come altre algie possono avere una componente legata a ripetute situazioni di stress e ansia.
Nell’affrontare le algie al rachide cervicale è importante porre l’attenzione alle cause del dolore piuttosto che limitarsi alla cura dei suoi sintomi. Le pratiche applicate renderanno duraturo il benessere riducendo o evitando le ricadute.
In termini di prevenzione primaria per evitare quelle alterazioni dovute a condizioni esterne ed interne modificabili, e di prevenzione secondaria quando l’alterazione è già presente, è importante valutare la presenza di eventuali fattori predisponenti.
A questo proposito, la valutazione del rischio individuale, prerequisito ormai assodato nell’ambito di molte attività professionali, è utile per individuare il trattamento o gli esercizi che più si adattano alla persona. Una modalità di valutazione consiste nel rispondere a determinate domande volte a conoscere i fattori di rischio presenti e che coinvolgono più aspetti dell’esistenza umana.
Il passo successivo riguarda la costanza nel seguire le indicazioni, i suggerimenti, gli esercizi, le pratiche trasmesse da un buon counselor clinico e/o insegnante così da acquisire una adeguata consapevolezza della struttura corpo/mente/emozioni per divenire proattivi nella gestione delle cause e degli effetti del disordine di cui si soffre.
Un aspetto importante è ad esempio quello di divenire consapevoli di come si presentano e si comportano le curve lombare e cervicale in neutro e durante i vari movimenti della colonna vertebrale rispetto ai piani di movimento corporeo. Nella modalità dello sguardo dritto davanti a noi, le curve lombare e cervicale si presentano con una lordosi fisiologica, dove i piatti vertebrali sono paralleli e il carico viene distribuito in modo omogeneo sui dischi intervertebrali.
Nel caso sia presente una componente dolorosa al tratto cervicale, questo segnale è capace di raccontare molto per quello che riguarda gli atteggiamenti posturali oppure l’estensione dello stesso dolore ad altri distretti, come alla spalla, al braccio e alla mano con sintomatologie più complesse può far pensare ad un coinvolgimento dei dischi intervertebrali. La sintomatologia dolorosa va perciò compresa e descritta con attenzione.
A provocare cervicalgie possono essere atteggiamenti posturali protratti nel tempo in flessione, estensione o combinazione di entrambe (come nell’antepulsione del capo e del mento), lateroflessione, rotazione del rachide cervicale.
L’inserimento nella routine quotidiana di semplici esercizi che si possono svolgere anche al lavoro oppure nella propria abitazione con la raccomandazione di concludere sempre la propria sessione anche breve di esercizi con un relax adeguato da supini, può portare ad importanti e duraturi cambiamenti positivi al proprio rachide cervicale.
Riassumendo, se sono presenti sintomatologie più o meno dolorose al rachide cervicale valutane:
la causa, non sopprimere il dolore ricorrendo subito ad antidolorifici.
Chiedi consulenza ad un clinico e racconta al tuo insegnante i tuoi disagi. Utilizza questi momenti per divenire consapevole anche a livello teorico di come è fatta la colonna vertebrale e a cosa possono condurre atteggiamenti posturali scorretti protratti nel tempo.
Segui tutte le indicazioni che ti vengono fornite attraverso le consulenze e pratica con costanza gli esercizi che ti vengono suggeriti.
Valuta con le tue figure di riferimento anche gli aspetti emozionale e mentale e pratica sessioni di rilassamento adeguate ai tuoi bisogni.
Trova una soluzione per modificare la tua postura durante il lavoro e a bisogno pratica qualche semplice esercizio di compenso anche nel contesto della tua attività lavorativa. A volte è necessario qualche investimento per salvaguardare la propria salute.